Dieta e Cefalea: cause e rimedi 

La cefalea è una delle patologie più diffuse al mondo di cui ancora non si conoscono del tutto le cause. Esistono forme di mal di testa primarie (che comprendono emicrania, cefalea muscolo tensiva) e secondarie cioè dipendenti da altre patologie o dall’assunzione di sostanze alimentari e farmaci. I sintomi possono presentarsi sporadicamente o essere tanto frequenti al punto da compromettere la qualità di vita della persona interferendo con le normali attività quotidiane (lavoro, relazioni).  

 Le forme più frequenti di cefalea sono:  

  • L’emicrania: provoca dolore intenso e pulsante (che si accentua con movimenti, rumori, luce), e sintomi come nausea e vomito. Colpisce prevalentemente le donne sotto i 50 anni con attacchi più frequenti e di maggior intensità rispetto all’uomo. L’attacco acuto che può durare fino a 72 ore è spesso accompagnato da stanchezza, irritabilità, depressione, forte desiderio di dolci (in particolare cioccolato) disturbi visivi, insofferenza, scadimento dell’umore.
  • Anche la cefalea muscolo tensiva è più frequente nel genere femminile e compare prima dei 40 anni manifestandosi con un dolore come un “cerchio alla testa” di intensità lieve-moderata cioè che non impedisce le normali attività. La durata delle crisi più variare da mezz’ora a qualche giorno. In genere il dolore migliora con esercizio fisico o correggendo la postura poiché le cause scatenanti sono lo stress, gli stati ansiosi e la tensione muscolare che portano a contrazione involontaria di muscoli del collo, spalle e volto.

La terapia farmacologica si distingue in:  

  • terapie per l’attacco acuto con farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS)
  • Terapie di prevenzione degli attacchi: con farmaci aspecifici tra cui beta-bloccanti e calcio antagonisti con effetti antipertensivi e antidepressivi; con anticorpi monoclonali. 

Nel trattamento della cefalea muscolo tensiva si ricorre più frequentemente a terapie non farmacologiche come fisioterapia, tecniche di rilassamento, agopuntura.  

L’obesità aumenta il rischio di soffrire di cefalea per entrambi i sessi probabilmente per l’aumento di alcune sostanze infiammatorie (citochine), di alcuni ormoni (leptina) e della resistenza insulinica, coinvolti in entrambe le condizioni.  Il grado di obesità si associa ad una maggior frequenza e severità dei sintomi.  

Gli attacchi di emicrania sono scatenati da diversi fattori:  

  • Stress, disturbi del sonno 
  • Ormoni (estrogeni)
  • Alimenti
  • Stimoli sensoriali (luce, rumori, odori o profumi)
  • Sforzi intensi, attività fisica, attività sessuale 

Diversi studi hanno mostrato come alcuni alimenti siano maggiormente coinvolti negli attacchi. 

L’alcol: è una delle sostanze più spesso coinvolta probabilmente per l’effetto di vasodilatazione. Sembra che il vino rosso rispetto al bianco scateni crisi più frequenti per effetto di alcune molecole che contiene: tiramina, istamina e polifenoli (tannini, procianidine). Anche i solfiti sono coinvolti negli attacchi di mal di testa, questi sono aggiunti specialmente nella produzione dei vini bianchi, per prevenire lo sviluppo di acido acetico che guasterebbe il prodotto.  

Chi soffre di cefalea, dunque, può bere vino tenendo presente la propria sensibilità individuale: un consumo moderato può essere tollerato.  

 I Formaggi sembrano essere coinvolti per il loro contenuto di sostanze come tiramina, istamina, feniletilamina, che invece non sono naturalmente presenti nel latte e che infatti provoca più raramente attacchi.  

La Caffeina contenuta in thè, caffè, cioccolato, nelle bevande commerciali (coca cola, bibite energizzanti) e in molti integratori proposti per il dimagrimento sembra avere un ruolo ambivalente, infatti, in alcuni casi favorisce gli attacchi in altri ha un effetto preventivo o di cura. 

Anche il Cioccolato può avere effetti ambivalenti per effetto delle sostanze contenute. L’azione favorente è probabilmente legata al contenuto di caffeina e teobromina con proprietà eccitanti per il sistema nervoso; l’effetto preventivo sembra essere invece regolato dal contenuto di magnesio, riboflavina, serotonina, triptofano, i cui livelli sono alterati in soggetti che soffrono di emicrania.  

Infine, alcuni additivi alimentari come il glutammato (usato nell’industria come esaltatore di sapidità: dadi da brodo, zuppe, snack salati, salse ecc), i Nitriti e nitrati che sono utilizzati per mantenere il colore e il sapore di alcuni alimenti (salumi, wurstel, carne in scatola). I nitrati sono anche presenti naturalmente in alcuni alimenti vegetali (rucola, lattuga, spinaci, coste, rape, ravanelli, sedano); l’aspartame: utilizzato come edulcorante non calorico è composto di fenilalanina e acido aspartico. 

Attraverso un’attenta anamnesi nutrizionale e una corretta gestione dello stile di vita è possibile ridurre i fattori predisponenti le crisi emicraniche e dunque la frequenza e l’intensità degli attacchi.  

Esistono infatti alimenti e strategie che svolgono un ruolo preventivo nei confronti degli attacchi di mal di testa e che se utilizzati in modo sinergico possono migliorare la salute e la qualità di vita.  

 

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