A chi piace l’uvetta?

Protagonista di molte ricette e soprattutto del panettone tipico del periodo natalizio, l’uva passa o uvetta incontra spesso pareri dissonanti.

C’è chi l’apprezza per il gusto dolce e chi proprio non ce la fa e la toglie con attenzione dalle fette di panettone.

L’uva passa o uvetta è ottenuta per essicamento al sole o disidratazione artificiale dell’uva sultanina.   

L’uva sultanina in realtà potrebbe essere consumata come frutta fresca come nel caso dell’uva da tavola anche se principalmente viene utilizzata e prodotta per ottenere l’uvetta.   

Nella forma essiccata, l’uva sultanina ha un contenuto di zuccheri elevato (più del 70%) e un ridotto contenuto di grassi e proteine. Per questo motivo è bene rispettare la porzione consigliata di 30 grammi al giorno da consumare in sostituzione di una porzione di frutta fresca.  

Apporta fibre ed è buona fonte di potassio e ferro oltre che di quercetina una molecola che sembra coinvolta nella riduzione del rischio cardiovascolare. Il processo di essiccamento ne aumenta la concentrazione nel chicco.  

È ideale da consumare come snack o in aggiunta a primi o secondi piatti; molto apprezzato l’abbinamento con alcune verdure, specialmente quelle amare.  

Nella pratica sportiva l’uvetta si è dimostrata un valido sostituto di barrette energetiche industriali per l’apporto di importanti micronutrienti naturali oltre che di zuccheri ed energia.  

E tu di che team sei: uvetta sì o uvetta no?

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